Vale
Nel cortile dove una volta sorgeva la casa dei miei nonni paterni ho scorto, pochi giorni fa, un piccolo presepe automatico in gesso, di quelli che hanno una piccola fontana all'interno a ciclo continuo, in modo che una volta acceso, dietro le piccole figure della Sacra Famiglia, si possa ammirare il minuscolo sgorgare scrosciante di poche gocce d'acqua da tre o quattro fori, nascosti dalle decorazioni scolpite nel gesso. Ho trovato il presepe a faccia in giù, in mezzo all'erba a tratti alta, a tratti mangiata dal sole e dall'incuria, a una decina di metri dal perimetro di quella che era la casa dei miei nonni paterni. All'appello della Sacra Famiglia manca San Giuseppe, disperso nella caduta del suo quotidiano vivere, cioè quella stampa di gesso di dubbio gusto e qualità. Il presepino è recente; risale a Natale 2011, o meglio: Natale 1 a.T.. Natale dell'anno uno, avanti Terremoto. L'ho preso in mano, gli ho dato una ripulita con una manata, ma sapevo già...